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Wayward Pines stagione 1 Recensione


Wayward Pines è una serie televisiva statunitense trasmessa dal 14 maggio 2015 dalla Fox. La prima stagione, in origine ideata come una singola miniserie, è una trasposizione della trilogia di romanzi da cui prende il nome, Wayward Pines, pubblicata tra il 2012 e il 2014 e scritta da Blake Crouch, il quale si era ispirato alla serie del 1990 I segreti di Twin Peaks e allo stile di David Lynch. L’adattamento televisivo è ideato e curato da Chad Hodge, il quale spiegò come lo stile narrativo sia basato principalmente sul primo libro della trilogia, I misteri di Wayward Pines (Pines), che aveva avuto occasione di leggere prima ancora che venisse pubblicato. Un produttore, infatti, gli aveva dato una copia in anteprima, che lui rivelò di aver letto in un solo giorno, decidendo subito di trarne ispirazione per una nuova serie televisiva. Dopo aver scritto una prima sceneggiatura, la mostrò a M. Night Shyamalan, autore e regista di film come Signs e Il sesto senso, il quale, secondo quanto affermato da Hodge, accettò di collaborare al progetto rispondendo: «As long as everybody isn’t dead, I’m in», ossia “fintanto che non sono tutti morti, ci sto”. Shyamalan è co-produttore esecutivo e regista del primo episodio La première televisiva del primo episodio negli Stati Uniti registrò ascolti mediocri, venendo seguita da circa 3.800.000 spettatori, con un rating dell’1% nella fascia 18-49 anni. Una prima stagione accolta discretamente, visto il fatto che su Rotten Tomatoes ha raggiunto un indice di gradimento pari all’86 per cento. Ma parliamo della interessantissima storia di questa prima stagione : La storia vede Ethan Burke, agente segreto statunitense, vittima di un incidente automobilistico mentre indaga sulla scomparsa di due agenti federali. Al suo risveglio in ospedale, scopre di trovarsi in una remota cittadina dell’Idaho, Wayward Pines appunto, che sembra rappresentare la società utopica del futuro di molti romanzi di fantascienza. Gli abitanti di Wayward Pines sembrano tutti sereni, pacifici, dediti al lavoro e rispettosi delle regole e della legge. Quasi come in un sogno, pervade ovunque un altruismo sospetto e infatti Ethan non ci mette molto a capire che tutti nascondo qualcosa.


La situazione si complica quando Ethan cerca di scappare dalla cittadina e dai suoi abitanti su un’auto rubata solo per scoprire che ogni strada in uscita riporta inesorabilmente ad un’altra entrata di Wayward Pines. In breve, non c’è via uscita. E c’è di più, la città è protetta da un’alta barriera attraversata dall’alta tensione e atta a difendere i cittadini dal bosco circostante e dalla “fauna” che ci vive.

La serie vede come personaggi principali :

Ethan Burke, l’agente fbi che si risveglia privo di sensi e decisamente malconcio nella cittadina di Wayward Pines, interpretato abbastanza bene dal bravo attore Matt Dillon (Crash).


Kate Hewson, uno dei due agenti scomparsi che Ethan cercava, nonché sua ex amante (interpretata dall’italo-americana Carla Gugino, già vista nella trilogia di Spy Kids e molti altri film.


l’infermiera doppiogiochista Pam, interpretata dalla grandissima Melissa Leo, attrice premio Oscar per “The Fighter”, qui nei panni di una strana infermiera apparentemente spietata e crudele.


lo psichiatra dell’ospedale Dr. Jenkins e tuttofare di Wayward Pines, interpretato dal grandissimo Toby Jones, già visto in film come Harry Potter, Hunger Games, o nello sfortunato film su Truman Capote.


E infine tanti altri interessantissimi personaggi primari e secondari tra cui Beverly Brown, barista della città che per prima mette in guardia Ethan sulla realtà dietro a Wayward Pines e che pagherà a caro prezzo il fatto di aver parlato troppo (la rediviva Juliette Lewis qui più in un cameo di tre episodi che in un ruolo vero e proprio).


Senza scomodare pietre miliari come Twin Peaks, Wayward Pines offre effettivamente una fotografia simile alla famosa serie di Lynch, con foreste verdi e montagne ovunque, tipica del Nord Ovest degli Stati Uniti o del British Columbia in Canada (dove la serie è stata realmente girata).

Anche le atmosfere, con le dovute distanze, richiamano in parte quelle di Lynch, soprattutto nel primo episodio, diretto da M. Night Shyamalan (che è anche produttore esecutivo della serie).

Il tutto condito con la moda di questi anni dove tutto è apocalittico e tendente allo zombie.

Una prima stagione molto interessante che gode di buone interpretazioni, un’ambientazione davvero spettacolare e una fotografia molto buona, peccato per la sceneggiatura che in più di un momento diventa debole e presenta con l’infittirsi delle storie diversi buchi non facilmente colmabili.

Ma comunque è una prima stagione che diverte, spaventa, e sorprende e questo basta per una serie tv estiva, che non ti fa attendere troppo per avere delle risposte.

Tanti richiami e tante citazioni al cinema di Lynch, Burton (secondo me).

Prima di concludere ricordiamo proprio un elemento in sceneggiatura che vuole proprio omaggiare il grande Lynch con il suo Twin Peaks :


Non ci sono grilli a Wayward Pines. (Messaggio di Beverly a Ethan)

There are no crickets in Wayward Pines

Che ovviamente ci ricorda :


I gufi non sono quello che sembrano. (Gigante)

 
 
 

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