Rocketman (Id; 2019) di Dexter Fletcher – Film In Sala
- Eugenio Grenna
- 19 giu 2019
- Tempo di lettura: 2 min

TRAMA:
La storia della vita del cantautore Elton John, dai suoi prodigiosi primi passi alla Royal Academy of Music alla sua duratura collaborazione con Bernie Taupin.
COMMENTO:
BOHEMIAN RHAPSODY, ELTON JOHN, CINEMA OMOSESSUALE, FANTASY E MUSICAL
Il 29 novembre 2018 è arrivato nelle nostre sale Bohemian Rhapsody, biopic molto pulito, family movie divertito e poco divertente. Modello di cinema in adorazione del politicamente corretto. Diretto da Bryan Singer (allontanato in corso d’opera dal suo set per questioni giudiziarie, lasciando tuttavia invariata la paternità dell’opera), scritto da Anthony McCarten, e proseguito in regia dall’ottimo Dexter Fletcher di questo nuovo e decisamente miglior biopic musicale, Rocketman. Innegabile però che Bohemian Rhapsody a livello globale, abbia superato qualsiasi aspettativa, di pubblico, critica, premi e dunque anche di botteghino (incasso totale, sale cinematografiche+tutto quello che è il mercato home video). Il discorso è legato all’elemento base: politicamente corretto e scorretto. Singer trattando Mercury ha optato per il feel good movie, family movie e biopic musicale targato per tutti. Dunque inevitabile l’aver tralasciare alcuni argomenti scomodi (ma decisamente importanti per i reali cultori del personaggio scenico/musicale Mercury e l’uomo Freddie), tra cui droga e sessualità, soltanto accennati, e mostrati in modo sostanzialmente ridicolo, nel corso di rarissime inquadrature. Il film cancella tutto questo, abbracciando un pubblico decisamente più ampio, totale, poichè nega inoltre di voler essere anche il racconto di un personaggio forte omosessuale, che in qualche modo ne ha cambiato l’approccio, attraverso il suo look stravagante, le molte follie, e via dicendo. Eppure all’interno di Bohemian Rhapsody si ha un’assenza totale di questi elementi. Politicamente corretto va da sè, maggior incasso, non funziona quasi sempre così, ma la maggior parte delle volte. Dexter Fletcher dunque si ritrova sulle spalle l’enorme peso di un biopic poco realista, molto fantasy e surreale, ma oltre a tutto ciò, anche un pesante e drammatico racconto di rapporti-non rapporti famigliari, omosessualità e droga. Elton John in una recente intervista è intervenuto nella polemica con poche parole: ‘La mia vita non è mai stata un film vietato ai minori di 13 anni’. Ed il film è proprio questo. Un inno alla vita di Elton John, dunque molto poco pulito ed interessato ad una ricerca costante della drammaticità dei fatti e dell’elemento crudo legato al sesso e alla droga. Rocketman più che un semplice biopic, rappresenta un vero e proprio musical, con tanto di dialoghi sostituiti dalle canzoni, in stile La La Land, giusto per citare un altro successo recente. Dexter Fletcher ci fa conoscere gli aspetti più intimi, andando dunque in tutt’altra direzione rispetto al cinema ruffiano di Singer all’interno di Bohemian Rhapsody. Rocketman può contare, oltre che su una sceneggiatura ben scritta da Lee Hall, anche su alcune scene dirette ottimamente da Dexter Fletcher: su tutte, a rimanere impressa è quella iniziale nella quale vediamo Elton John (Taron Egerton) entrare in maniera trionfale, sommerso da una luce accecante, nella sala dove poi ripercorrerà tutta la sua vita a mo’ di racconto durante una seduta di gruppo. Non mancano poi sequenze alquanto “magiche”, capaci quindi di riflettere la fantasia del cantante e proprio per questo destinate ad essere ricordate anche a distanza di tempo dalla visione del film. Consigliato, assolutamente sì!
TRAILER:
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