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Tutti lo sanno (Todos lo saben; 2018) di Asghar Farhadi – Film recuperato in home video

TRAMA:

Laura, una donna spagnola che vive a Buenos Aires, ritorna nella sua cittadina natale appena fuori Madrid per prendere parte al matrimonio della sorella. Tuttavia, la riunione familiare finirà per portare a eventi inaspettati che cambieranno per sempre il corso dell’esistenza di tutti e faranno riemergere un passato fin troppo a lungo sepolto.

COMMENTO:

Che bel film. La prima parte mi ha fatto pensare al bellissimo ritorno di Muccino in Italia “A casa tutti bene”(film che ho adorato), una grande famiglia (unita dai legami di sangue ma profondamente divisa a causa di gelosie, invidie e falsità) si ritrova in Spagna, a distanza di parecchi anni, in occasione della celebrazione di un matrimonio (anche nel film di Muccino era così). Quindi i soliti sguardi, le risate, i festeggiamenti e le apparenti simpatie. Molto interessante come Farhadi riesca a combinare perfettamente questo passaggio tematico e di genere, ossia, da una situazione quasi idilliaca e di grande tranquillità, ad una colma di ansia e agitazione e paura. Infatti molto presto, una ragazzina scompare e questo sviluppo porta alla trasformazione vera e propria del film, che parte come commedia, per poi trasformarsi in un dramma molto teso a tinte thriller, in cui niente è come sembra e in cui ognuno è un possibile sospettato. Ma non è solo il film a cambiare, anche i suoi personaggi che cominciano a rivelarsi per quello che sono, alcuni bugiardi, altri dei falsi, altri ancora decisamente cattivi, ma anche innamorati, leali, traditori, e perfino rapitori. Film spagnolo del regista iraniano Asghar Farhadi, reduce dall’oscar al miglior film straniero per il notevole “Il Cliente”, decisamente superiore a questo suo ultimo stranissimo ma interessantissimo film. Tutti lo sanno è qualcosa di diverso, un film profondamente autoriale ma anche abbastanza convenzionale, poiché si rifà ad un’idea di cinema thriller spiccatamente americano, tentando dunque di replicarne i toni, clichè e dinamiche base. All’interno di questo film ho visto inoltre molto del (per me) capolavoro Il segreto dei suoi occhi, La Isla Minimina (grande film), il cinema di Hithcock in generale e molto altro. Non è un capolavoro, ma è un film piuttosto buono ed interessante. Uno di quei casi in cui la sceneggiatura si rivela formidabile, ma non ha una regia in grado di servirla appieno. Infatti seguendo le dinamiche e queste torbide vicende famigliari, ci si rende conto che la scrittura del film è decisamente superiore rispetto alla sua realizzazione registica. Penélope Cruz e Javier Bardem sono tuttavia due attori godibili e di grande intrattenimento, poiché godono di una grande chimica di coppia, risultando dunque perfettamente funzionale all’interno del film. Non c’è una grande prova attoriale da parte di entrambi (è evidente sin da subito) ma trattandosi di due attori di grande classe funzionano comunque. Bel dramma famigliare, in cui le location diventano protagoniste del film, tornano le paludi e la pioggia torrenziale, in cui tutto il marcio viene ripulito o vista in un modo differente, in cui tutto il marcio torna a galla. La pioggia chiaramente usata da Farhadi come metafora. Consigliato nì!

TRAILER:


 
 
 

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