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True Detective stagione 1 Recensione


True Detective-stagione 1 è una serie tv del 2014, andata in onda per la prima volta in Italia nel 2014, ideata da Nic Pizzolatto, ideatore della serie tv The Killing e sceneggiatore del recente remake de “I magnifici 7”. Prima stagione accolta alla grande da pubblico e critica internazionale, che lo ha lodato sotto ogni aspetto, principalmente per la grande regia di Cary Fukunaga che aveva già diretto bei film tra cui Sin Nombre , Jane Eyre , Beasts Of No Nation e a quanto pare il nuovo attesissimo It. La prima stagione, composta da otto episodi, vede la partecipazione degli acclamati attori cinematografici Matthew McConaughey e Woody Harrelson. La stagione è ambientata in Louisiana e gli episodi sono stati tutti diretti da Cary Fukunaga. Da lodare anche il bel lavoro fatto in doppiaggio italiano con Adriano Giannini, che aveva già doppiato il Joker nella trilogia di Nolan, e Pino Insegno. La Louisiana di True Detective stagione 1 è una Louisiana di paludi, acquitrini, luoghi malsani quasi abbandonati a se stessi, e desolazione. In questi luoghi si muovono e si spostano due uomini, completamente differenti l’uno dall’altro, due passati diversi e due mentalità opposte.


Il primo è Rustin Cohle, interpretato eccezionalmente dall’attore premio oscar Matthew Mcconaughey :


Il secondo Martin Hurt, interpretato molto bene da Woody Harrelson.


La trama di questa prima stagione è molto semplice e molto interessante : Nel presente, una coppia di detective interroga, separatamente, Rust e Marty, perché una nuova indagine assomiglia a un inquietante caso di omicidi seriali che i due avevano risolto a metà anni ’90. Rust è ora un relitto sociale, alcolizzato e, se possibile, ancor più allucinato; Marty ha fatto carriera, ma la famiglia che nel 1995 lo contraddistingueva è andata in frantumi. Gran parte della narrazione si affida ai flashback, ma capiamo quasi subito che il vero oggetto di investigazione non è il serial killer di donne e bambini che uccide seguendo terrificanti rituali, bensì l’anima corrotta di Rust e Marty – e dell’umanità intera. La serie si sviluppa quindi su più piani narrativi, tra il passato e il presente. Un caso che riuscirà a far incontrare e scontrare due uomini molto diversi tra loro, regalando momenti di pura filosofia, per esempio alcuni momenti in sceneggiatura scritti quasi alla perfezione. L’ambientazione è essa stessa il succo della storia, le paludi e i luoghi desolati che faranno perdere i due protagonisti, che li risucchieranno o che forse già lo hanno fatto in passato. Questa prima stagione comprende anche alcuni momenti di vera e propria poesia, uno di questi ha un momento in sceneggiatura davvero unico :


Rustin: Io mi considero una persona realista, ma in termini filosofici sono quello che definiresti un pessimista. Hart: Vabbé! Ok! Che cosa significa? Rustin: Che non sono uno spasso alle feste! Hart: Hmm, lascia che te lo dica: non lo sei neanche in altre situazioni! Rustin: Credo che la coscienza umana sia un tragico passo falso dell’evoluzione. Siamo troppo consapevoli di noi stessi. La natura ha creato un aspetto della natura separato da se stessa. Siamo creature che non dovrebbero esistere… per le leggi della natura. Hart: Hmm, mi sembra una gran bella stronzata! Rustin: Siamo delle cose che si affannano nell’illusione di avere una coscienza. Questo incremento della reattività e delle esperienze sensoriali è programmato per darci l’assicurazione che ognuno di noi è importante, quando invece siamo tutti insignificanti. Hart: Io non andrei in giro a sparare queste stronzate! La gente da queste parti non la pensa così, io non la penso così! Rustin: E io credo che la cosa più onorevole per la nostra specie sia rifiutare la programmazione, smetterla di riprodurci, procedere mano nella mano verso l’estinzione… un’ultima mezzanotte in cui fratelli e sorelle rinunciano ad un trattamento iniquo. Hart: Allora che senso ha alzarsi dal letto la mattina? Rustin: Io dico a me stesso che sono un testimone ma la risposta giusta è che sono stato programmato così e mi manca la disposizione al suicidio.

La regia è eccezionale, le interpretazioni qualcosa di davvero ineccepibile, la serialità televisiva di questo passo rischia di prendere il posto del cinema, perchè dopo questa prima stagione… beh spettacolo !

 
 
 

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