The Sea Of Trees : Recensione
- Eugenio Grenna
- 10 ott 2016
- Tempo di lettura: 1 min

The Sea Of Trees,un film del 2015 diretto da Gus Van Sant e scritto dal regista horror Chris Sparling. Presentato al festival di Cannes 2015,fischiatissimo,odiato,proprio come era successo a David Lynch per “fuoco cammina con me” e a Nicolas Winding Refn per “Solo Dio Perdona”. Dopo averlo visto,non si capisce proprio cosa possa essere odiato in un film come questo. Gus Van Sant é ormai un’icona del cinema,regista di filmoni come Belli e Dannati,Elephant (vinse la palma d’oro a Cannes) e Will Hunting-Genio Ribelle,Paranoid Park e Milk. The Sea Of Trees,tradotto a caso in Italia “la foresta dei sogni”. Il film ruota attorno la vita di un uomo,uno scienziato e professore,che sta andando a suicidarsi nella immensa foresta sotto il monte Fuji in Giappone,chiamata Aokigahara.
Lui chi é e perche é li …. Man mano che il film prosegue avremo tutte le risposte,forse per via di un una vita infelice,un matrimonio infelice,un tradimento,una repulsione verso se stessi. Bravissimo Matthew Mcconaughey nei panni del protagonista Arthur Brennan,bravissima Naomi Watts nei panni della moglie,che vedremo nei flashback,e bravissimo Ken Watanabe,il giapponese che si é perso nella foresta,che salva Arthur dal suicidio e con cui intraprende un cammino,se vogliamo anche di redenzione,nella foresta,per cercare di uscire. Il film é molto interessante,c’e un po’ di misticismo,c’e un po’ di horror,e ci sono dei bellissimi flashback sulla vita prima della foresta. Il film é molto bello,emozionante,recitato benissimo e con una colonna sonora struggente. The Sea Of Trees….veramente un bel film.





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