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The Nun (Id; 2018) di Corin Hardy – Film In Sala

TRAMA:

Una giovane suora di clausura si toglie la vita in un’abbazia della Romania. Dal Vaticano per far luce sull’evento vengono mandati un prete con un burrascoso passato alle spalle e una giovane novizia sulla soglia dei voti. Insieme sveleranno il profano segreto dell’ordine, mettendo a repentaglio non solo le loro vite ma anche la loro fede e le loro anime.

COMMENTO:

Collocabile all’interno del Conjuring Universe (sempre più in espansione), The Nun – La vocazione del Male è un film del 2018, diretto da Corin Hardy. A seguito di un misterioso suicidio di una suora, trovata impiccata fuori da un convento di clausura in Romania, il Vaticano manda un prete (Demiàn Bichir), una suora che deve ancora prendere i voti (Taissa Farmiga, sorella di Vera Farmiga, protagonista dei due The Conjuring) e il contadino che ha trovato il corpo (Jonas Bloquet) a indagare in quelle terre sinistre per scoprire il motivo di tale gesto estremo. Ciò che i tre scopriranno, sarà un convento consumato dal male, un demone che vorrebbe fuoriuscire da quelle mura e che le suore stanno tenendo intrappolato con la preghiera. The Nun – La Vocazione del Male è il terzo spin-off della saga principale di The Conjuring, che dopo i primi due film di Annabelle, James Wan e soci, qui solo produttori e ideatori del soggetto, si lanciano nelle origini del demone Valak, antagonista di The Conjuring – Il caso Enfield e di cui poco dopo l’uscita al cinema, si vociferava di un possibile spin-off sulla figura di questo demone. In produzione Peter Safran e James Wan, quest’ultimo che negli ultimi anni si è dimostrato uno dei migliori registi e produttori di cinema horror in circolazione, insieme a Jason Blum e Mike Flanagan. Nato un po’ per caso, l’universo di The Conjuring con all’attivo cinque film, ha portato a casa più di un miliardo e mezzo, a fronte di un costo complessivo che non supera i cento milioni di dollari. Premessa lunga e doverosa che rientra in parte nella considerazione di The Nun. Ciò perché si tratta di un prodotto cinematografico molto semplice nelle intenzioni, ambizioni, realizzazione ed appartenenza al suo genere, l’horror specificatamente gotico. Non reinventa un genere, non diviene innovativo, non crea grandi premesse, né aggiunge alcun elemento significativo al Conjuring Universe, ma si serve di vecchie legende, topos ed eventi realmente accaduti (o quasi) con grande intelligenza. Creare sulle basi di eventi reali racconti fittizi, colmi di jumpscares e storie di paura, tutto questo a livello produttivo si rivela da anni molto scaltro da parte di James Wan. The Nun dunque gioca con quello che sa fare meglio, ovvero la costruzione dei tempi horror come delle componenti del mistero, del dramma, della parte più specificatamente sentimentale e perfino di quella religiosa. Le scene di paura davvero funzionali ed ottime sono poche (la prima parte del film è a tratti geniale nel suo proporre e presentare), anche a causa di una sceneggiatura poco attenta alla gestione dei dettagli ed al respiro dei differenti generi interni a questo film. Non è chiaro se in regia Corin Hardy abbia volutamente scelto di trattare questa piccola storia horror (perché ovviamente i due capitoli di The Conjuring diretti da Wan sono in confronto due blockbuster di altissimo livello) quasi sempre a cavallo tra b-movie ed estetica trash. Niente di questo film sembra aspirare ad una lettura in chiave horror matura e davvero seria. Si sta sempre sul filo tra ridicolo/assurdo/soft horror. Il tutto sicuramente migliorato da un pacchetto di luce e ombra accattivante, ottimo (o quasi) per gli amanti sfegatati (e dunque in grado di perdonare molti errori) del genere, meno per chi cerca quell’horror che possa offrire qualcosa di più. Ma in un contesto generale, e considerate le dinamiche produttive e più specificatamente di universo cinematografico narrativo, il film si inserisce come tassello necessario anche se non del tutto fondamentale alla costruzione finale di un universo condiviso dove demoni, possessioni ed esorcismi hanno una forza cinematografica fresca e piuttosto potente. C’è da dire che The Nun contiene una quantità così elevata di jump scares esemplari (in senso deteriore) da spingerlo al parossistico fino all’autodisinnesco. E questo non aiuta la riuscita di un horror low budget come poteva esserlo Lights Out, che funzionava sicuramente meglio. Un pasticcio horror, insomma, che ha un senso (forse) solo se inserito all’interno di quello che è diventato un vero e proprio franchise.

TRAILER:


 
 
 

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