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The Devil’s Candy (Id; 2017) di Sean Byrne – Film Recuperati Home Video


La sinossi: Jesse, un pittore tormentato da conflitti interiori, la giovane moglie Astrid e Zooey comprano la casa dei loro sogni, il cui prezzo e` sceso a seguito dell’oscuro passato che avvolge la proprieta`. La loro vita inizia a complicarsi quando i quadri di Jesse assumono un aspetto demoniaco e lui comincia a sussurrare con la voce del diavolo. Nel frattempo Ray, il figlio disturbato dei vecchi proprietari, sviluppa un’ossessione per Zooey, dopo essere comparso sulla soglia di casa chiedendo di ritornarvi. Appare subito evidente che Ray e Jesse sono entrambi posseduti dalle medesime forze oscure e che la famiglia di Jesse non è al sicuro né da Ray né dal diavolo stesso.

Il commento: The Devil’s Candy è un film horror del 2015 scritto e diretto da Sean Byrne. Il cast è composto da Ethan Embry, Shiri Appleby, Kiara Glasco, Pruitt Taylor Vince, Craigh Nigh e Marco Parella. Il film si apre mostrando un uomo affetto da turbe psichiche che suona la sua chitarra elettrica al massimo volume nel cuore della notte, spinto dalla voce di Satana in persona che rimbomba nella sua testa con una frase pronunciata in lingua inferica e ripetuta ossessivamente. Interrotto dalla madre che minaccia di riportarlo nell’istituto psichiatrico in cui era opsite fino a poco tempo prima, quest’uomo decide di utilizzare la sua chitarra per colpire la donna uccidendola. Il padre, tornato a casa ed accortosi della situazione, non reggendo al dolore provato decide di suicidarsi. Dopo quell’evento la casa rimase disabitata e venne messa in vendita ad un prezzo stracciato visto che la legge obbligava il venditore a comunicare il fatto delittuoso avvenuto, spaventando così i possibili acquirenti. Queste sono le premesse di un gioiellino nonchè piccolo capolavoro horror distribuito da noi nel settembre 2017. Il protagonista (un’artista), interpretato da un sorprendente Ethan Embry dall’abbigliamento molto wild/rock/punk che trascorre il suo tempo tra la pittura e l’ascolto di musica metal. La moglie del protagonista invece è una scoppiettante e divina Shiri Appleby (protagonista del telefilm Roswell) dolcissima e perfetta nella parte dell’hippy coscienziosa. La figlia dei due protagonisti è invece un misto tra i due appena descritti, interpretata dalla bella e brava Kiara Glasco, una ragazza apparentemente tosta che potrebbero però celare alcune fragilità ed incomprensioni con suo padre. Questo piccolo nucleo famigliare di artistoidi strambi si trasferisce più o meno all’inizio del film nella casa del massacro. All’inizio la vita scorre tranquilla, con il padre che, anzi, pare aver ritrovato l’ispirazione perduta; anche se adesso i suoi quadri hanno un qualcosa di inquietate e oscuro. Poco male, perché alle gallerie sembrano piacere, e le quotazioni salgono. La sua ossessione per il lavoro, però, lo porta ad astrarsi dalla quotidianità e la famiglia ne risente. Lui sembra non poterne fare a meno, ma le cose precipitano la notte in cui il figlio psicopatico dei precedenti proprietari, Ray Smilie (interpretato da un sempre ottimo Pruitt Taylor Vince) decide di tornare a casa… Il film a mio parere si rivela un horror thriller parecchio originale ed innovativo per alcune scelte tecnico/stilistiche, un po’ perché il frullato di generi, tra slasher e possession movie, funziona bene; ma soprattutto perché Byrne sa come costruire la scena, guardando più al linguaggio del passato che non ai montaggi frenateci, anche se ricorre ad alcune scelte di montaggio davvero molto interessanti. Si prenda ad esempio la scena in cui il serial killer fa a pezzi il bambino rapito nel parco, inframmezzandola al raptus artistico del padre che imbratta di rosso l’ ultimo dipinto. Il colore si stempera nel sangue, mentre l’arma da taglio cala sulla vittima come il pennello sulla tela, in un gioco di rimandi che affascina ed esalta. E poi c’è la musica metal, che in un prodotto del genere potrebbe risultare almeno demodé e che, invece, trova una propria ragion d’essere tanto da diventare elemento imprescindibile della narrazione. Il film è violento, è scritto decisamente bene, gode di buone interpretazioni, ci sono alcune interessanti scelte di montaggio, ma soprattutto è un ottimo prodotto rock n’roll. Un piccolo gioiellino dell’horror che è stato abbastanza lodato dalla critica estera, mentre abbastanza bistrattato da noi in Italia, un vero peccato perchè per quanto mi riguarda è un film molto bello!

 
 
 

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