Taeski Woonjunsa / A taxi driver (2017) di Hoon Jang – Torino Film Festival 35
- Eugenio Grenna
- 28 nov 2017
- Tempo di lettura: 3 min

Trentacinquesima edizione del Torino Film Festival. Purtroppo non sono riuscito a vedere il film d’apertura “Finding your feet” di Richard Loncraine. Ho quindi cominciato questo festival (il primo per me) con questo interessantissimo film della Corea del Sud diretto da Hoon Jang. Per quanto mi riguarda è stato davvero strano assistere a questa proiezione, si è trattato di un film a suo modo molto complesso, perchè è un miscuglio di diversi genere cinematografici all’interno di un solo film. Questo parecchie volte non fa decollare un film, in questo caso però ci sono riusciti e la fusione dei diversi generi assume un’importanza assoluta, ciò permette di confondere a lungo lo spettatore, ciò permette di far ridere inizialmente il pubblico per poi dargli sul finale un bel pugno nello stomaco ed un finale con diversi significati, a loro modo complessi e difficilmente digeribili. La trama sembra essere assolutamente semplice e lineare, ma il film è una continua trasformazione di se stesso, in grado di deragliare da un momento all’altro. Nel maggio del 1980, nella cittadina di Gwangju, gli studenti universitari e i residenti manifestarono contro il regime dittatoriale ed il governo di Chun Doo-hwan: fu un massacro. Quindi il film ha a che fare con questo goffo autista di taxi Kim Man-seob, interpretato davvero molto bene da Song Kang-ho. Kim è indebitato, vive da solo in una piccola casa con la figlia di undici anni, non può comprarle delle scarpe nuove, ma ecco che all’improvviso Kim riceve una proposta. Questa proposta ha a che fare con un reporter tedesco, Jürgen “Peter” Hinzpeter, interpetato da Thomas Kretschmann, lo vediamo all’inizio del film con questo grosso desiderio, ovvero farsi portare da qualche taxista nella cittadina assediata di Gwanju, dove studenti e abitanti combattono il governo e la polizia per avere la democrazia. Il film parte come un divertente buddy movie, la strana coppia, l’autista giapponese molto goffo che di inglese non conosce molte parole e il reporter tedesco, molto serioso, desideroso di raggiungere il suo scoop e raccontare la verità al mondo intero. Un’amicizia impossibile, raccontata però come un blockbuster in stile americano, anche se qui c’è questa grossa novità, ovvero la continua trasformazione dei generi. Parte come commedia, diventa un atipico film avventuroso, si trasforma in un film di guerriglia alla “Detroit”, per poi finire come una vera e propria tragedia, drammone politico – sociale molto tosto. C’è un momento molto bello in cui il reporter è shockato, è all’interno di un ospedale in cui adulti, bambini e anziani stanno morendo, picchiati a morte dalla polizia locale o anche fucilati sulle strade, tra auto distrutte e fumogeni. Il taxista ha un rullino nuovo in mano, il reporter è shockato davanti ad un padre che piange accanto al corpo martoriato del figlio, coperto soltanto da un telo, a causa di una ovvia mancanza di bare nel paesino. In quel momento capiremo tutto di questa strana coppia, il taxista convince e cerca di incoraggiare il reporter con il rullino nuovo a riprendere, per poter mostrare tutta quella sofferenza e quella violenza una volta tornato a casa. Mi è piaciuto molto questo film ed è davvero complesso scriverne, poichè si ha a che fare con un dramma storico, raccontato come commedia, action movie alla No Escape o Detroit, dramma politico sociale alla Diaz- non pulire questo sangue ed infine resoconto giornalistico. Sicuramente mai mi sarei aspettato un film così bello e così tosto. Nel momento in cui vedremo i due uomini raggiungere la cittadina luogo di scontri e violenza, inaspettatamente vedremo cominciare una storia di violenza, di guerra e ribellione, di sofferenza, ma tutto ciò sarà sempre accompagnato da buone dosi di adrenalina, questo accade quando i film di guerriglia sono fatti bene. Il finale del film raggiunge dei picchi davvero alti per quanto riguarda la veridicità di questa strana e triste amicizia, ma allo stesso tempo solidissima e segnato da fatti indelebili per entrambi. Infatti uno dei due tornerà in quei luoghi e lo farà per incontrare il suo vecchio amico .. lo troverà? Spero che il film esca nelle sale internazionali presto per rivederlo altre cinque volte, perchè sono questi i film che rendono il cinema qualcosa di unico, questo film è tutto molto in stile americano, ma non lo è. Si tratta di un film coreano fatto davvero molto bene, commovente e davvero necessario.
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