State Of Play : Recensione
- Eugenio Grenna
- 11 ott 2016
- Tempo di lettura: 1 min

State Of Play : Film del 2009 diretto da Kevin Macdonald (l’ultimo re di Scozia – Black sea),scritto da Matthew Michael Carnahan,Tony Gilroy e Billy Ray da un soggetto (la miniserie televisiva) di Paul Abbott. Un altro film sul giornalismo,uno degli ultimi film in cui vediamo la figura del giornalista eroica,senza paure che sfida i potenti fregandosene delle conseguenze. In questo caso abbiamo Russel Crowe ciccione,un giornalista molto scaltro che si troverà a dover indagare su una serie di omicidi in cui è coinvolto un suo vecchio amico,un uomo politico in ascesa interpretato da Ben Affleck. Ancora una volte come in Spotlight vediamo due giornalisti appartenenti a due visioni del mondo distinte lavorare insieme. Rachel Mccadams il futuro,il giornalismo on-line,i computer,internet e Russel Crowe il passato,il giornale cartaceo,la vecchia idea di giornalismo. Ed è molto interessante vedere come questa nuova forma di giornalismo (online) stia prendendo il sopravvento sul giornalismo tradizionale (cartaceo). C’è una scena molto significativa in cui Russel Crowe regalerà una collana di penne alla Mccadams,facendole intendere che quello è lo strumento del giornalista,carta e penna e nient altro. Per poi chiudere con un computer,l’ultimo sequenza in cui tutto è stato svelato,l’articolo è stato scritto e Crowe dovrà caricarlo on line. Due forme di giornalismo diverse,due persone molto diverse,vecchie amicizie,politici corrotti e il giornalista eroe … Bel film.
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