Soldado (Sicario: Day of the Soldado; 2018) di Stefano Sollima – Film Recuperati In Home Video
- Eugenio Grenna
- 1 mag 2019
- Tempo di lettura: 2 min

TITOLO:
Nella guerra alla droga non ci sono regole. Mentre i cartelli messicani hanno iniziato a trafficare terroristi attraverso il confine statunitense, l’agente federale Matt Graver chiama il misterioso Alejandro, la cui famiglia è stata annientata da un boss del narcotraffico, per intensificare in maniera pesante l’attacco contro i malavitosi. Alejandro rapisce allora la figlia del boss per infiammare il conflitto. Quando la ragazza verrà però considerata come un danno collaterale, il suo destino si intrometterà tra i due uomini, che metteranno in dubbio tutto ciò per cui stanno combattendo.
COMMENTO:
Il grandissimo Stefano Sollima di Romanzo Criminale, Acab, Gomorra e Suburra, torna nelle sale, con un ibrido tra cinema western e cinema action che rappresenta inoltre il suo esordio ad Hollywood. Prende le redini di quello che ormai è una sorta di nuovo franchise cinematografico, ossia, il progetto folle e di grande potenza narrativa di Sheridan legato al racconto delle nuove frontiere. Probabilmente Sollima era il miglior regista sulla piazza per la regia di questo secondo capitolo (che poi volendo si potrebbe addirittura considerare come un film a sé). Si tratta infatti di un sequel/non sequel, c’è la connessione col precedente capitolo per via di alcuni personaggi in comune, ma nulla di più, potrebbe addirittura trattarsi di uno spin-off, o di un film qualunque ambientato all’interno di quello stesso universo narrativo cinematografico creato da Sheridan/Villeneuve. Interessato perciò a tutt’altra storia e soprattutto girato in tutt’altra chiave. Ancora cinema di denuncia, ma hanno molto più respiro il western e l’action, proprio perché si tratta di due generi cinematografici profondamente radicati nel regista Sollima. Certo..qualcosa torna. Quello che convince davvero è il non proporre momenti o sequenze d’aspirazione o tentata elevazione a grande film. Per questo anzi dimostra di inserirsi con il giusto merito in quella serie di film da uomini, molto buoni, duri e crudi, fatti come si deve, spesso disperati e dalla morale di ferro, che vogliono intrattenere e nulla di più. Sollima è probabilmente insieme a Sheridan l’unico in grado di fare del grande cinema western, in questa nostra epoca moderna, non a caso, sta lavorando ad una serie tv di quel genere, in mano alla compagnia Leone. Il western per Soldado è molto importante, non a caso tornano molto spesso le ambientazioni desertiche e desolate e silenziose. Il film vive ancora una volta proprio di sguardi e silenzi. La sequenza con l’uomo sordomuto per esempio vale l’intero film, così come quei due/tre momenti di azione pura, davvero lunghi e gestiti in maniera ineccepibile, che si parli di movimenti di macchina o coreografie action. Decisamente più violento del precedente film (Sicario), manca quella dose di umanità che in quello era incarnata dal personaggio della Blunt. In Sicario tutto è affidato all’assenza di regole e per questo l’insieme delle vicende e delle dinamiche risulta sicuramente più asciutto e moderno. Un film che si dimostra realmente in grado di lasciare un bel segno nella memoria dei film sulla frontiera moderna, il narcotraffico e sul cinema in generale. Personalissima opinione: A tratti anche più incisivo, scorretto, cattivo e duraturo del precedente film diretto dal canadese Villeneuve.
TRAILER:
Comments