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Notti Magiche (2018) di Paolo Virzì – Recuperato in home video

TRAMA:

Un noto produttore cinematografico viene trovato morto nelle acque del Tevere durante i mondiali di calcio del 1990. I principali sospettati dell’omicidio sono tre giovani aspiranti sceneggiatori. In una nottata al comando dei carabinieri viene ripercorso il loro viaggio trepidante, sentimentale ed ironico nello splendore e nelle miserie dell’ultima stagione gloriosa del cinema italiano.

COMMENTO:

Dopo la parentesi americana, Virzì torna in Italia con Piccolo e Archibugi (ancora senza Bruni) per girare il suo Otto E Mezzo. Come al solito, si tratta di un cinema incontenibile, nel bene e soprattutto – in questo caso – nel male. Qui abbiamo un film nostalgico sulle notti magiche dei mondiali ’90, un giallo a disvelamento progressivo in flashback, un affresco dell’inizio della fine del cinema italiano, tra rimpianto e critica feroce, omaggi e sferzate, sguardo affettuoso e disincantato. E c’è soprattutto un film sul cinema, un film sul suo cinema e un film su questo film (il pre-finale con il commissario che dà lezioni di narratologia). Saltano all’occhio i mille riferimenti più o meno circostanziati, i Fellini espliciti e i probabili Antonioni, in mezzo a Monicelli, Wertmuller ma anche Alfonso Brescia e Nando Cicero. E ci sono i momenti in cui è Virzì stesso che si dà al fellinismo col filtro di Sorrentino (la sequenza con protagonista Ornella Muti). C’è un che di affascinante nell’idea di fare un nostalgia-movie sul cinema italiano classico, andandolo a raccontare nel periodo del declino, quanto tutti i grandi interpreti erano ormai anziani e tenevano in scacco l’industria più che fomentarla come avevano fatto in passato. Notti Magiche sa vedere il meglio e il peggio di quelle figure, specie in quel momento storico, mostra un atteggiamento affettuoso anche quando mette in luce le asperità. È forse lo spunto migliore possibile per realizzare un film come questo senza finire nell’imbuto stucchevole dell’ammirazione fine a se stessa. Tuttavia Notti Magiche è troppo innamorato di sé e della nostalgia di un periodo in cui chi lo ha scritto aveva l’età dei protagonisti, decisamente troppo lungo, fino a perdere tutte le migliori caratteristiche del cinema di Virzì. Mentre infatti il cast di contorno è diretto come sempre bene. C’è un fine didattico chiaro in Notti Magiche, la volontà di insegnare come vada fatto il cinema. Il film risulta dunque riuscito solo in parte, avrebbe potuto essere un ottimo film, a causa dell’eccessiva durata, della sua eccessiva verbosità e del surrealismo per nulla funzionale (soprattutto nel finale), Virzì non riesce a portare a casa il grande risultato, tanto sperato, visto l’impianto piuttosto complesso del film, quasi alla Hithcock sotto effetto di farmaci tali da renderlo logorroico e vicino mentalmente a David Lynch. Consigliato: nì!

TRAILER:


 
 
 

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