Loro 1 (Id; 2018) di Paolo Sorrentino
- Eugenio Grenna
- 27 mag 2018
- Tempo di lettura: 4 min

Nipote di Berlusconi: Secondo me non dovrebbe andare mai nessuno in carcere! Berlusconi: Sei un meraviglioso garantista e io concordo con te! Il mondo che sogno è un mondo senza carceri! Nipote di Berlusconi: Nonno, comunque hai appena pistato una cacca! Berlusconi: No, amore, non l’ho pestata! Nipote di Berlusconi: Sì, invece, l’hai appena pestata! Berlusconi: Lo sai cosa diceva il grande scienziato inglese Isacco Newton? ‘Le apparenze ingannano solo i mediocri!’. Tu non sei un mediocre e quindi devi capire che non è così! Il nonno non ha pestato una cacca. Non gli è mai successo in tutta la vita e mai succederà! I giardinieri hanno dissodato il terreno e spesso da sotto saltano su delle palline di terra che hanno una consistenza simile a quella della cacca. Hai capito adesso? Nipote di Berlusconi: Sì, nonno, sembra proprio cacca, ma non lo è! Berlusconi: Bravo! Cos’hai imparato oggi? Nipote di Berlusconi: Che il terreno somiglia alla cacca! Berlusconi: No! Hai imparato che una verità è il frutto del tono e della convinzione con il quale l’affermiamo! Nipote di Berlusconi: Quindi forse era cacca? Berlusconi: E forse Newton non ha mai detto quella frase! Ha importanza? No! L’unica cosa che importa è che tu mi hai creduto!
LA SINOSSI: Faccendieri ambiziosi e imprenditori rampanti, cortigiane – vergini per niente candide che si offrono al drago, addestrate da molti anni di pubblicità sessiste e trasmissioni strillate – politici corrotti, giullari, acrobate: è il circo che sta intorno a Silvio Berlusconi, nella “rielaborazione e reinterpretazione a fini artistici” messa in scena da Paolo Sorrentino.
IL COMMENTO: “Loro” è un progetto cinematografico estremamente commerciale ed interessante. In grado di aver creato tutta un’aura di mistero (ormai svanita). Questo perchè il film “scomodo” non c’è stato, i timori e le ansie svanite. Ovviamente in questo articolo ho intenzione di trattare soltanto Loro 1 e quindi una piccola parte di una grande opera unica. Davvero un peccato quindi che questo primo capitolo sia un film piuttosto brutto. Un tentativo anche abbastanza inutile di combinare il cinema di Federico Fellini “La dolce vita” a quello di Scorsese “The Wolf Of Wall Street” con un accenno a “Quarto Potere” di Orson Welles. Questo primo capitolo ha anche una struttura piuttosto ambiziosa, una divisione in due parti: la prima che racconta Loro che vogliono arrivare a Lui. La seconda molto breve Lui che comincia a notare Loro, ma l’attenzione è concentrata quasi principalmente sugli effetti che Loro, o alcuni di Loro hanno generato nella vita di Lui. Sicuramente una cosa è certa, la prima parte è decisamente noiosa e particolarmente brutta, ma importante notare che pur essendo brutta non è mai inutile, perchè il suo soffermarsi sulle zone buie e più prettamente scandalistiche ed oscene è tutto funzionale allo svolgimento ed al senso finale del film. La seconda parte invece non presenta più quella lentezza a dir poco estenuante della prima parte, proponendo invece una sorta di sollievo comico e rivelandosi quindi meno brutta. Questo primo capitolo mostra quindi grandi scene di sesso anche piuttosto esplicite e ciò è davvero sorprendente all’interno del cinema di Paolo Sorrentino, sempre molto freddo e distaccato su quel piano, ma è comunque bene notare che Scorsese questo tipo di cinema lo fa molto meglio e quindi è del tutto più ammirabile guardare il suo di cinema, in più viene mostrata e trattata narrativamente anche la droga, un’altra volta, Scorsese questo lo ha raccontato quasi da sempre e in maniera del tutto migliore, meglio guardare i suoi di film che riescono a mostrare anche sequenze che hanno a che fare con droga e sesso in maniera davvero spettacolare e sensazionale, a differenza di Sorrentino, e mi riferisco alla scena della festa in piscina che è un chiaro riferimenti al cinema di Scorsese. Una lentezza disarmante invece pone una sfida appassionante, ovvero può anche il più grande sostenitore del cinema Sorrentiniano non annoiarsi nel corso del film? Ho adorato alcuni suoi film (L’uomo in più; Il divo; Le conseguenze dell’amore; La grande bellezza; Youth), altri meno, ed altri invece del tutto ignorati. Con questa prima di Loro siamo alle solite: la sceneggiatura Sorrentino/Contarello non ha sostanzialmente senso, sono tante vetrine/scenette messe lì una dopo l’altra, c’è la solita regia oggettivamente impeccabile al servizio di immagini come sempre sorprendenti e ed al limite della perfezione stilistica, che possono provocare però alla lunga noia e insoddisfazione. Tutto sembra sempre la stessa cosa. L’Italia che Paolo Sorrentino racconta è quella reale, ma questa combinazione di cinema d’autore e cinema nonsense qui si rivela un passo falso. La pecora di inizio film è una di quelle cose simboliche che lui ama tanto inserire nel suo cinema e che si rivelano molto spesso abbastanza insignificanti se non del tutto inutili, poichè si tratta sempre di strizzate d’occhio al cinema di altri autori decisamente più importanti ed iconici, in questo caso un’altra volta Fellini. Insomma per me questo Loro 1 non è altro che una brutta copia di The Wolf Of Wall Street e La dolce vita. Lontani anni luce da quel grande film di denuncia sociale e politica messa in atto con “Il Divo”.
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