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Lady Bird (Id; 2018) di Greta Gerwig


“Anybody who talks about California hedonism has never spent a Christmas in Sacramento”

LA SINOSSI: Christine rifiuta il nome che le è stato attribuito, per usarne uno che si è scelto: Lady Bird. Odia Sacramento, dove non succede nulla, e sogna New York. Nella lotta per affermare le proprie scelte la asseconda il padre disoccupato, ma non la madre infermiera, preoccupata per il suo futuro.

Sotto le mentite spoglie del racconto di formazione di area indie, Greta Gerwig, al suo debutto da regista in solitudine, confeziona un’opera generazionale e universale, capace di comunicare al di là delle barriere culturali. Lady Bird è una ragazza difficile che a Sacramento – il “Midwest della California” – si sente prigioniera. Obbligata a frequentare una scuola cattolica, a coltivare amicizie poco soddisfacenti, a veder sfuggire di fronte a sé la possibilità di partecipare alla verve culturale della lontana East Coast.

IL COMMENTO:

“Chiunque parla della California gaudente dovrebbe passare un natale a Sacramento”

Si apre con questa citazione di Joan Didion il primo film da regista (in solitaria) di Greta Gerwig. Candidato a cinque premi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia, di cui però ne avrebbe meritato soltanto uno, miglior attrice non protagonista a Laurie Metcalf, qui veramente sorprendente nei panni della madre stanca e apparentemente insensibile di Lady Bird. Il film è molto bello e molto interessante, forse un po’ troppo sopravvalutato e pompato eccessivamente , questo perchè si pone come un piccolo film indie, capace di divertire, commuovere e farsi ricordare, anche se per un breve periodo. Una caratteristica che invece non possiede è quella di essere un film dai forti richiami cinematografici. Questa caratteristica possono eventualmente averla film come “Tre manifesti a Ebbing, Missouri” e “The Shape Of Water”. Il film è lineare, nel senso che non ci sono mai grandi scosse emotive e narrative. Tutta una sospensione in attesa di una metamorfosi e quindi di una piccola ma anche grande trasformazione. Una commedia che si fa dramma generazionale che può affrontare il tema della famiglia, del rapporto figli/genitori, della crisi economica, della depressione, dell’omosessualità, della religione e dell’amicizia, tutto in maniera assolutamente corretta, sincera e volte anche abbastanza tosta. La risata è quasi sempre amara. Interessante però come il film riesca a spiazzarti con un’unica sequenza che comincia tranquilla come una giornata di sole e termina come una giornata di tempesta. Nella sequenza in questione della prima parte del film, quando sei già stato abbindolato dalla storia sentimentale, dalle svolte narrative sempre lievi e apparentemente banali, con un grande impatto arriva dunque questo momento decisamente forte e molto importante per la narrazione del film e le sue svolte. Insomma qualcosa che insomma sbaraglia lo spettatore, qualcosa che cambia del tutto la storia che già ti eri immaginato. Un pugno nello stomaco orchestrato decisamente e inaspettatamente bene. La colonna sonora ha alcune canzoni davvero molto belle che grazie ad un ottimo montaggio, riescono a cambiare del tutto la percezione del momento. In più di un caso la lacrima queste canzoni la chiamano proprio, per i più sensibili una lacrima non basterà. Lady Bird per quanto mi riguarda è dunque molto bello, davvero raro vedere nel cinema degli ultimi anni un rapporto madre/figlia scritto e messo in scena così bene. Fatto sta che si è rivelato abbastanza inutile pomparlo così tanto ed osannarlo come se fosse un capolavoro, perchè non lo è. Forse uno dei film indie più interessanti e più belli degli ultimi anni. Commette molti errori e non tutto funziona come dovrebbe, ma rimane in ogni caso un film molto bello. Un racconto forte e appassionato sui ragazzi, sui genitori, sul nucleo famigliare, sui problemi economici e quindi ceto sociale, il passaggio liceo/college (per noi italiani l’Università), gli amori che potrebbero essere qualcosa di più, sui genitori che forse ti hanno sopportato e ancora ti sopportano mettendosi d’impegno e sulla vita intesa nel senso più generale e assoluto.

 
 
 

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