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Killing Season (Id; 2014) di Mark Steven Johnson – Film Recuperati Home Video


1) “Raccontami una storia… storie di guerra, raccontamene una.” “Storie di guerra?” “Sì.” “Ma molte sono inventate.” “Sì, molte, ma qualcuna è vera.” “E di quelle vere, a chi verrebbe voglia di parlarne?” “E allora come mantieni vivo il passato?” “Il passato è morto, lasciamolo in pace.” “”Nooo, ora vedo la differenza tra te e me. Tu bevi per dimenticare il passato, io bevo per ricordarmelo.” “Non ricordo molto ma una cosa non l’ho dimenticata. C’era molto… molto alcool da quelle parti e c’era troppo sangue.” “Alla guerra!” Emil Kovac (John Travolta) e Benjamin Ford(Robert De Niro)

2) “Mi vuoi dire che non c’è proprio niente che ti manchi della guerra?” “Solo a un pazzo manca.” Emil Kovac (John Travolta) e Benjamin Ford(Robert De Niro)

3) “E’ l’onore del cacciatore per proteggere e preservare il suo gioco… cacciare in modo leale e onorare il Creatore nelle sue creature”. Emil Kovac (John Travolta)

4) “Mi sono sempre chiesto chi avrebbe vinto in un combattimento leale. Due uomini soli nella natura selvaggia. Guerra… distillata”. Emil Kovac (John Travolta)

5) “Io ci credo in Dio. Io so che esiste. E ti spiego perché. Un giorno, tornavo a casa dalla fabbrica di Lukovi e vidi che c’era una folla nella piazza della città. I soldati stavano trascinando i serbi fuori dalle loro case. Stuprarono mia madre, mia sorella e buttarono benzina sui loro corpi feriti. Gli uomini non furono altrettanto fortunati, usarono delle asce per aprirgli in due la testa e li lasciarono morire nella piazza. E allora mi chiesi… ma se Dio esiste davvero perché fa succedere cose così terribili? E allora ho pensato a tutte le cose che mi sono capitate nella vita e ho capito che questa non è la prova dell’assenza di Dio. Questa è la prova della sua esistenza! Perché l’uomo da solo non sarebbe capace di un male così perfetto”. Emil Kovac (John Travolta)

6) “Sai, non lo diresti mai ma… anche in un animale si vede il momento preciso in cui la luce se ne va dagli occhi”. Emil Kovac (John Travolta)

7) “I serbi attaccavano i bosniaci perché loro attaccavano i serbi e lo stesso facevano i croati e i nazisti nella seconda guerra mondiale. La verità è che… anche se torni indietro di un migliaio d’anni, non saprai mai perché una guerra comincia, ma sappiamo tutti come finisce”. Emil Kovac (John Travolta)

8) “Tu non hai alcuna idea di quanto sei fortunato. Il mio paese è bellissimo ma… c’è questo invisibile strato, un fitto strato di sangue su ogni cosa. Molte persone non lo vedono ma io ho occhi speciali. Dovunque io guardi, io vedo sangue”. Emil Kovac (John Travolta)

9) “Allora, c’è un vecchio italiano che vuole confessarsi col parroco del paese. E’ avanti negli anni e vuole fare pace con Dio, quindi dice al prete: padre, quand’ero in guerra, una bellissima donna venne a casa mia e chiese di proteggerla dai nazisti così la nascosi in soffitta. E il prete fa: figliolo, hai fatto una cosa meravigliosa, non hai… non hai motivo di confessarti. E il vecchio dice: ma poi ho peccato, padre. Lei cominciò a ringraziarmi con prestazioni sessuali, tipo… pompini o cose del genere. Ma il prete dice: beh, eravate entrambi in grave pericolo e la guerra rende tutti peccatori. E quindi ti perdono. E il vecchio dice: mille grazie, padre, mi ha tolto un grande peso dalla mente. Però ho ancora una domanda. Che cosa vuoi sapere, figliolo? Gliel’avrei dovuto dire che la guerra era finita?” Benjamin Ford (Robert Ford)

La sinossi: Benjamin Ford è un ex soldato americano, veterano di guerra, ritiratosi sugli Appalachi per dimenticare la guerra di Bosnia nella quale ha combattuto. Un giorno, un turista europeo di nome Emil Kovac incrocia la sua strada, in apparenza per pura casualità, e tra i due nasce un legame d’amicizia. Ma tutto cambia quando Ford scopre che Kovac in realtà è un soldato in cerca di vendetta. Inizierà così un duello tra i due per la sopravvivenza, tra le montagne che li separano dal resto della civiltà.

Il mio commento: Ho apprezzato molto l’ambientazione di questa antica faida legata agli orrori della guerra, ossia i Monti Appalachi che comprendono location cinematograficamente evocative, minacciose, spettacolari ma allo stesso tempo anche utili all’uomo, spesso al cacciatore, meno spesso ad un uomo in fuga. Il film di Mark Steven Johnson si concentra proprio su questo, sulla fuga, sulla caccia gatto-topo. Ritengo sia abbastanza interessante il fatto che il regista non spinga la vicenda nei vasti territori del b movie scalcinato e zoppicante, nè tantomeno nell’action movie senza alcuna pretesa di sceneggiatura. Infatti il film in questione è innegabilmente un b-movie ed un film d’azione, ma vanta una scrittura filmica anche abbastanza coraggiosa. Non peraltro ho deciso di riportare ben 6 frasi/dialoghi del film ad aprire la recensione. Alla fine dei conti si tratta di una resa dei conti tra due uomini, in primo piano c’è la resa dei conti fisica, violenta e principalmente armata, ma in secondo piano e forse piano più importante per la lettura del film si ha una resa dei conti morale tra due uomini. Interessante il fatto che la cena iniziale e la bevuta tra i due si protragga così a lungo, quasi a significare che quei due uomini in circostanze diverse avrebbero potuto essere amici, andare a caccia insieme o comunque farsi una bevuta tra amici, e non tra uomini che molto presto fuggiranno l’uno dall’altro. Benjamin Ford è ignaro di chi sia il cacciatore che ospita in casa , mentre l’altro , Emil Kovac sa esattamente quello accadrà ed è quello che tiene il coltello dalla parte del manico , ma non per molto , visto che durante l’escursione del giorno dopo si rivela a Ford con un colpo di freccia , mancandolo e da qui scatenando uno scontro alla vista impari , vedendo la prestanza fisica diversa tra i due , ma che grazie alle abilità nutrite in tempo di guerra Benjamin sembra fronteggiarlo , quindi uno scontro che cambia lato del vincitore più volte. Ritengo anche abbastanza importante il fatto che la scrittura filmica e l’azione sporca e non così violenta non cerchi di instillare alcun dubbio allo spettatore su chi avrà la supremazia alla fine, questo perchè si percepisce qualcosa dietro, insomma si ha abbastanza chiara la sensazione che i due potrebbero benissimo risolvere la faccenda parlando da uomo a uomo, senza armi, senza torture e senza violenza, ma con le parole e la verità. Quindi del tutto secondaria la presenza di diverse situazioni, alcune anche abbastanza riuscite e un tantino violente e sadiche , tra cui quella della tortura di Benjamin nei confronti di Emil , che dopo avergli trafitto la faccia da guancia a guancia con una freccia ed averlo piantato sulla porta , lo mette su un tavolo, lo lega e gli versa una soluzione di limone e sale sulle ferite , praticando inoltre la pratica del Waterborading.

Da questo momento la battuta: “Se una vita ti offre limoni… fa una limonata” Pronunciata tra il serio e lo scherzoso da un Benjamin Ford (Robert De Niro) durante la preparazione della sua tortura

In conclusione, a mio parere il film non è un caotico miscuglio di situazioni inutili e soprattutto di violenza gratuita (come molti hanno detto e scritto), ma è piuttosto un action a tinte drammatiche con un sfondo da war movie combinato ad una sorta di vengeance movie. A mio parere tutto questo calza a pennello, compreso il finale odiato da molti che ho invece apprezzato molto. Non si ha una sfida/scontro finale con armi e così via, piuttosto si ha una resa dei conti a parole, faccia a faccia, due uomini divisi dalla guerra e da due fazioni differenti si parlano per la prima volta senza alcun fucile puntato alla testa. Interessante il gesto di Benjamin Ford (De Niro), il fatto di gettare il fucile giù dalla rupe e affrontare questo discorso tanto atteso, due uomini seduti su di un crinale al tramonto. Un finale pacificatorio, parecchio al di là della banalità, anzi, piuttosto intelligente e maturo che porta ad una scelta/conseguenza finale tra il malinconico, soddisfacente e consolatorio: i due uomini ora sanno, sono a posto con loro stessi e soltanto adesso interiormente ed esteriormente si sentono pronti per intraprendere una nuova vita o molto semplicemente tornare a vivere. Nonostante tutto, a mio parere un buon film, con una scrittura filmica molto buona e due attori in stato di grazia, visibilmente divertiti e in cerca di citazionismo cinematografico.

Curiosità:


Nel film ci sono anche dei rimandi , ad uno dei miei film preferiti , cioè Il Cacciatore di Michael Cimino e con lo stesso De Niro , che in una scena del film mira un cervo stavolta però con un arco , e persino il cervo fa lo stesso movimento del film del 1978 , alzando la testa e fissando il cacciatore , che dire una piccola chicca.

 
 
 

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