John Wick – capitolo 2 (John Wick – chapter two ; 2017) di Chad Stahelski
- Eugenio Grenna
- 21 nov 2017
- Tempo di lettura: 2 min

10 febbraio 2017 Il secondo capitolo dell’interessante e fortunato franchise “John Wick” arriva nelle sale a distanza di tre anni dal primo capitolo del 2014. Le differenze tra questo secondo capitolo ed il primo sono abbastanza, tanto dall’essere passati da un atipico film d’azione ad un film a suo modo complesso, con un vero e proprio universo a sua disposizione. Alla regia questa volta è accreditato soltanto Chad Stahelski, ma per via di alcuni gossip, voci e giornali, sappiamo che sul set è stato presente anche David Leitch, che insieme a Stahelski era regista del primo capitolo, comparendo invece nelle vesti di solo produttore esecutivo in questo secondo capitolo. Il film comincia con la missione impossibile che Viggo Tarasov (il villain del primo capitolo) aveva affidato a John in passato per poter permettergli di uscire da quel mondo marcio e violento dei sicari a cui entrambi appartenevano. John è rientrato in quel mondo, vive nella sua casa da borghese con il suo nuovo cane senza nome. John è totalmente nichilista, è stanco, ha perso ciò che aveva di più caro ed è solo. Improvvisamente, ma forse nemmeno troppo, il passato torna a bussare alla sua porta. Veste i panni del passato che torna a generare sconforto e violenza in John Wick un sicario italiano, Santino d’Antonio, interpretato da un ottimo e funzionale Riccardo Scamarcio. Ciò che tiene ancora John legato al suo passato è un pegno, un debito sigillato col sangue con il boss della camorra Santino d’Antonio. Questo equivoco, temibile e poco amichevole sicario/mafioso italiano commissiona a John l’omicidio della sorella Gianna. Questo perchè eliminare dalla piazza Gianna potrebbe assicurargli il trono ed il controllo della malavita locale, nonchè della camorra stessa. John non vorrebbe portare a termine questa missione, ma conoscendo le leggi e le regole di quel mondo, sa che ne andrebbe della sua stessa vita in caso di rifiuto. Vedremo dunque la trasferta di John Wick a Roma. La Roma di John Wick è casinara. decadente (un cardinale di Città del Vaticano va in udienza da una boss della malavita la quale gli dice: “Faremo ANCORA affari insieme”), sotterranea (c’è un inseguimento nei cunicoli sotto le Terme di Caracalla). e conturbante per il culto della bella morte. Una volta tornato a New York John Wick dovrà affrontare un contratto di 7 milioni di dollari messo sulla sua testa da quel Santino D’Antonio con la faccia di Riccardo Scamarcio. Il luogo dello scontro in piena luce è la stazione del World Trade Center disegnata da Calatrava, dove le macchie di sangue sono ancora più evidenti. John Wick si chiude come è cominciato (e come, speriamo, continuerà). È un piccolo grande action movie che sfrutta il subliminale.
Comments