In guerra per amore : Recensione
- Eugenio Grenna
- 11 nov 2016
- Tempo di lettura: 2 min

In guerra per amore è un film del 2016 diretto da Pierfrancesco Diliberto , in arte Pif. New York , 1943 , Arturo Giammarresi, palermitano trapiantato in America, sogna di sposare la bella conterranea Flora, ma lei è già promessa a Carmelo, figlio del braccio destro di Lucky Luciano. L’unico modo per ottenere la mano di Flora è quello di chiederla direttamente al padre della donna, rimasto in Sicilia. E siccome anche gli Alleati stanno per sbarcare in Trinacria Arturo si arruola nell’esercito americano e approda nel paesino di Crisafulli dove comandano, in ordine sparso, la Madonna, il Duce, il boss locale Don Calò e un pugno di gerarchi fascisti. I destini di Arturo si incroceranno con quelli degli abitanti di Crisafulli e soprattutto di un tenente dell’esercito yankee, l’italoamericano Philip Chiamparino, entrato in guerra per amore del suo Paese e dotato di un senso alto dell’onore. Dopo il successo di La mafia uccide solo d’estate, Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, torna dietro la cinepresa con una storia scritta insieme a Michele Astori e Marco Martani, cercando di replicare il fortunato format del film precedente ma non ottenendo lo stesso risultato. Torna ancora una volta la vocina fintamente ingenua di Pif in voice-over , tornano i nomi dei protagonisti del bellissimo esordio di Pif “La mafia uccide solo d’estate” e torna una visione indignata di Pif del passato e di ciò che la mafia ha fatto in Italia. L’idea di partenza anche questa volta è buona: raccontare lo sbarco degli Alleati nel sud dell’Italia come un punto di svolta per le sorti non solo della Seconda Guerra Mondiale ma anche della diffusione tentacolare di Cosa Nostra. Il prodotto finale è buono , Pif è un bravo regista e quindi sa come gestire un film come questo , non è mai politicamente scorretto , anzi .. Per buona parte del film sembra di assister ad un crossover tra Baaria e Forrest Gump , poi il film comincia a prendere una piega diversa , conducendo gli spettatori ad una visione molto amara della vicenda. Tutto quello che è accaduto succede ancora adesso , tutto ciò che ci viene mostrato è ancora , purtroppo , parecchio attuale. Non bello come “La mafia uccide solo d’estate” ma comunque un buon film con delle cose molto interessanti e con delle buonissime interpretazioni tra cui quelle di Sergio Vespertino e Maurizio Bologna nei panni di Saro e Mimmo.
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