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Glass (Id; 2018) di M. Night Shyamalan – Film in sala

TRAMA:

David Dunn è divenuto un vigilante che protegge Philadelphia dai criminali. Figura controversa, è ricercato dalla polizia e il suo successo dipende dall’essere un eroe anonimo e sempre un passo avanti alla legge. Crumb, invece, con le sue sinistre personalità ha rapito quattro altre adolescenti da sacrificare alla Bestia. Poiché le autorità non riescono a rintracciarlo, Dunn si ripromette di trovarlo per primo. Come risultato, entrambi finiscono in un centro di ricerca psichiatrica, dove si ritrovano al cospetto di Elijah Price, ridotto l’ombra di ciò che era.

COMMENTO:

Unbreakable (2000) era un piccolo film piuttosto geniale che costruiva molto lentamente tutto il suo potenziale per poi rivelarlo a piccole dosi e in una parte relativamente ridotta del minutaggio complessivo. Split (il suo diretto sequel del 2016) era un film notevole, tanto da riuscire nell’impresa, superando addirittura il suo predecessore a mani basse. Si trattava infatti di un thriller a tinte horror sovrannaturali che nonostante il basso budget giungeva a risultati altissimi. Godendo di sequenze realmente memorabili. Segnò probabilmente il grande ritorno al cinema di M. Night Shyamalan, già riavviatosi con The Visit (piccola perla del 2015 che si può considerare un instant cult dell’horror post moderno). Glass non è bello quanto i due capitoli precedenti del franchise a cui appartiene, i momenti di scontro e quindi prettamente da super hero movie risultano sgraziati e sporchi (anche a causa del budget ridotto a disposizione), infatti è proprio in quelle sequenze specifiche che si sente la mancanza di un budget da super hero movie hollywoodiano. Ma nonostante questi dettagli, il film riesce anche ad essere divertente e di grande intrattenimento, senza mai sfociare in un’eccessiva messa in mostra di VFX poco sorprendenti, poiché Shyamalan fa una scelta molto interessante e scaltra, virare verso il cinema della parola e dei grandi discorsi, infatti il film (dei tre) è sicuramente il più parlato, quello che gode di grande narrazione e spiegazione interna alle dinamiche. Meno azione e più parola. Questo sfocia in più di un’occasione in una lentezza da evitare in un prodotto come questo, ma risultando purtroppo inevitabile, per questo considerabile un errore di poco conto. Ciò che si può dire è che i fan della saga e gli appassionati del cinema di Shyamalan avrebbero potuto aspettarsi sicuramente di più, visto il potenziale di questo universo narrativo e cinematografico. La nota dolente del film è riscontrabile nella sceneggiatura, che crolla rovinosamente a causa di una serie di forzature e passaggi tutto sommato prolissi ed inutili. Ma nonostante ciò risulta godibile e di un buon intrattenimento, così come quasi tutto il cinema di Shyamalan sa essere (fatta eccezione per alcuni film davvero orribili). Anche in Glass ci sono due/tre sequenze memorabili, un uso intelligente e sorprendente di alcuni fotogrammi tagliati e dunque mai visti in precedenza di Unbreakable, prima che il film andasse in sala e montate all’interno di questo film per “spiegare” alcuni sviluppi e colpi di scena. Christian Grey per via del suo passato traumatico, diventava un personaggio piuttosto molesto ed equivoco e anche un po’ cretino all’interno della 50 Shades Trilogy che regalava perle rare come “Io non faccio l’amore, io scopo forte”. Nella trilogia di Shyamalan, Kevin Wendell Crumb ha avuto gli stessi traumi ma stranamente si rivela sin da subito un grande personaggio, intelligente, divertente, spaventoso, imprevedibile ed assolutamente unico. Tutto ciò per dire, ben vengano altri film di questa serie di Shyamalan, cosicchè l’orda possa far fuori una volta per tutte quell’altra pessima serie cinematografica col cretino ed i suoi frustini. Glass..niente male. Consigliato sì!

TRAILER: h


 
 
 

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