First Man – Il primo uomo (First Man; 2018) di Damien Chazelle – Recuperato in home vide
- Eugenio Grenna
- 1 mag 2019
- Tempo di lettura: 2 min

TRAMA:
Nel 1961, la Nasa si propone come scopo quello di mandare il primo uomo sulla Luna. Ci riesce nel 1969 grazie a Neil Armstrong, un uomo che in nome del progresso e della Nazione affronterà sacrifici e costi personali.
COMMENTO:
Molto probabilmente Damien Chazelle è attualmente uno dei migliori registi giovani di Hollywood. Dopo Whiplash e La La Land, conferma la sua cifra stilistica ed il suo talento da regista con un film che (a parer mio) si conferma tra i più potenti e memorabili del 2018. Ci sono molte citazioni all’interno del film, ma c’è anche la volontà di fare qualcosa di nuovo. Incredibile come in questo caso (pur basandosi su vicende che noi tutti conosciamo) il film riesca a tenere lo spettatore attaccato alla poltrona (e quindi in ansia) e quindi come riesca ad intrattenere con intelligenza, provocando molto spesso tensione e shock. Questo accade solo all’interno di film notevoli in cui il regista ha fatto un grande lavoro di gestione degli spazi, delle location, sulle interpretazioni degli attori (il film sembra interamente interpretato in sottrazione) e molto altro. Si spinge molto sulle sensazioni legate al panico e al claustrofobico. Torna l’uso (ormai rodato) della musica classica nello spazio (ancora una volta, ma decisamente ridotta rispetto all’universalmente riconosciuto capolavoro della storia del cinema “2001: odissea nello spazio”, film che ne fece realmente un grande uso, quasi rendendola protagonista). Tre momenti (almeno) piuttosto memorabili ed un Ryan Gosling che gioca su quel modello di interpretazione in sottrazione già sfruttato in altri suoi film precedenti tra cui il cult Drive e l’interessantissimo film Solo Dio Perdona. La sua interpretazione è colma di sguardi, silenzi, molto tagliente, si percepisce tutto il dolore ed il trauma radicato nell’anima del suo personaggio. Tutto ciò per andare ancora più a fondo ed indagare dunque la debolezza e il lato più fragile del suo Neil Armstrong, mettendolo a nudo (scelta molto potente). First Man è prima di tutto un grande film interessato al dramma psicologico. Un racconto di una famiglia e le sue dinamiche legate al lavoro di ingegneri e piloti abbastanza folli e coraggiosi che sembrano non essere in grado di scegliere tra la loro stessa vita e la scoperta intesa in senso generale. Molto interessante. Whiplash era sicuramente su un altro livello.
TRAILER:
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