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Fargo stagione 2 Recensione


Fargo stagione 2, crime drama che alla sua prima stagione era riuscito a portarsi a casa ben tre Emmy Awards. Il titolo è lo stesso del film dei fratelli Coen del 1996, infatti i due registi sono anche produttori esecutivi della serie di dieci episodi, creata da Noah Hawley. Due sono i punti di forza di Fargo : le ambientazioni, algide e desolate, sempre sepolte o comunque segnate dalla neve, e la costruzione psicologica dei personaggi. Proprio grazie alla sempre perfetta costruzione psicologica dei personaggi verranno a crearsi degli intrecci narrativi difficili da eguagliare. Siamo In Minnesota, un piccolo paese un po’ isolato in cui non succede mai niente. Le vicende si svolgono principalmente qui, anche se vedremo spesso i personaggi di questa meravigliosa seconda stagione spostarsi e raggiungere altri luoghi. Non era facile produrre una serie che nasceva come seguito di una prima stagione quasi perfetta. Eppure il regista Noah Hawley, con la benedizione dei fratelli Coen, ci è riuscito, e ne è venuto fuori un capolavoro di sceneggiatura e recitazione che supera la prima stagione. Tante sono le novità di questa seconda stagione, lo svolgimento non ha a che fare con l’epoca attuale, ma è svolto tra gli anni settanta e ottanta. Seguiamo le vicende dell’agente Lou Solverson, interpretato alla grande da Patrick Wilson (The conjuring 1-2). Lou Solverson che avevamo già visto anziano e con il male ad una gamba nella bellissima prima stagione di Fargo, dove ad interpretarlo era Keith Carradine. Il passaggio dall’eroe protagonista Lorne Malvo della prima stagione alla coralità di azione degli attuali personaggi, che agiscono nei vari ambiti dell’intreccio e che si contraddistinguono ciascuno per il modo diverso di comunicare all’interno di esso. In più in questa seconda stagione seguiremo e quasi tiferemo per una famiglia criminale che si rivelerà piena di conflitti interni e verità nascoste, la famiglia Gerhardt. Un altro elemento decisamente interessante di questa seconda stagione è la presenza degli UFO, ne vedremo uno più o meno in ogni episodio e ciò ovviamente ha tutto un suo senso, infatti in quegli anni (nessuno potrà mai comunque conoscere la verità) gli americani fecero diversi test, sostanze ecc .. tutte queste apparizioni di UFO ne sarebbero le conseguenze. Infatti vedremo nel corso degli episodi che queste apparizioni verranno accolte dai protagonisti delle vicende con estrema tranquillità, come se fosse d’abitudine ormai. Interessante anche la questione della guerra, infatti i nostri protagonisti saranno veterani, ognuno di loro porterà con sé le conseguenze di quelle guerre forse non così necessarie. Sullo sfondo delle vicende risuona molto spesso un aspetto intellettuale, quasi filosofico, verrà citato Camus, poco prima di una scena in cui la violenza sarà al centro di tutto per esempio. Oppure il boss della malavita (quello nero) che recita a memorie poesie o scritti famosi poco prima di compiere qualche angheria o anche solo prima di compiere qualunque azione. Insomma le sceneggiature di Fargo Stagione 2 sono molto Coeniane, c’è il black humor, c’è la violenza, c’è la coralità e ci sono i cinici. Inoltre verrà affrontato il tema della malattia, la moglie di Lou Solverson sarà malata, Le scene della loro vita familiare, di cui fanno parte anche la figlia e il nonno poliziotto, padre di lei, offrono spunti per il sentimento che riesce a far breccia con dignità e delicatezza in un panorama dove prevalgono violenza e sarcasmo. Grandissima seconda stagione, in cui ogni cosa è retta da Patrick Wilson (immenso) che interpreta lo stesso personaggio di Fargo stagione 1, solo 29 anni più giovane, quando era ancora un difensore della legge. La figura di Lou costituisce l’anello di congiunzione tra la due stagioni: proprio lui aveva raccontato a Lorne Malvo della sua ultima fatica da poliziotto, il Massacro di Sioux Falls, che era stato così brutale da fargli prendere la decisione di andare in pensione; e proprio lo stesso avvenimento è ora al centro della stagione 2 ,dove rappresenta una sorta di prequel proprio nel primo episodio. E cosi è anche subito chiaro che la bambina della seconda stagione altri non è che Molly Solverson, l’impegnatissima poliziotta della stagione 1. Inoltre come non citare i due personaggi forse più Coeniani dell’intera vicenda, ovvero la coppia del macellaio e di sua moglie (grandiosa Kirsten Dunst), che per una macabra e sfortunata coincidenza si ritroveranno al centro della vicenda, nel mirino dei malavitosi, sarà proprio a causa dei due forse non così innamorati coniugi che Fargo 2 diventerà tutto quello che è. La coppia è un esemplare ineguagliabile della mostruosità del normale, del cinismo e della violenza accidentale . Bellissima questa seconda stagione, bellissime sceneggiature, fotografia spettacolare ed una regia a dir poco perfetta.

 
 
 

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