Everest : Recensione
- Eugenio Grenna
- 11 ott 2016
- Tempo di lettura: 2 min

Film del 2015,diretto da Baltasar Kormákur,tratto da un soggetto divenuto poi romanzo (Aria Sottile) di Jon Krakauer.
Grande cast,grande fotografia,grande regia.
Il regista ci sa fare e mette in atto un gioco al massacro,un drammone corale,recitato molto bene (cosa che non ci si poteva non aspettare però).
Il film poteva essere molto più incisivo,infatti rimane un docu-film che ha dalla sua un grande cast è un grande regista ma niente di più.
Telefonate molto drammatiche,scene di scalate pazzesche e momenti di tensione e suspance (quelli funzionano bene) ma anche qualche dialogo banale (errore di sceneggiatura che non andava fatto).
Una delle scene più belle del film è quella in cui un elicottero andrà a salvare un uomo per volere della moglie/ex moglie riccone … E li vediamo questo elicottero sfiorare i ghiaccio,lo vediamo sfidare la natura e lo vediamo vincere e allontanarsi dal pericolo.
Insomma un buon film che sicuramente dà il meglio di se al cinema in 3D soprattutto,visto in bluray o DVD non ha lo stesso effetto e se non fosse per alcune sequenze davvero spettacolari rischierebbe di diventare solo “carino”.
C’è un Josh Brolin che parte stronzo e diventa redivivo,c’è Jason Clarke che se la gufa all’inizio del film,parte convinto ed esperto e finisce sorpreso dalla natura per poi … Mentre nello sfondo John Hawkes malato vuole arrivare in cima per dimostrare a se stesso di poterlo fare,Jake Gyllenhaal completamente folle ma fortissimo,anche se purtroppo anche lui non riuscirà a tornare.
Michael Kelly che fa Krakauer,Robin Wright che ama e odia il marito stronzo (Brolin),l’odio ovviamene finirà in secondo piano e l’amore avrà la meglio,infatti lei rischierà tutto per riavere suo marito a casa,mentre la povera Keira Knightley resterà a casa di notte e di giorno a piangere al telefono parlando con il povero marito che forse non riuscirà a tornare.
Mentre Sam Worthington aiuta Emily Watson a contattare le famiglie di coloro che moriranno nel cammino.
Comentários