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Criminal (Id; 2016) di Ariel Vromen – Film Recuperati Home Video


“Fammi male e io te ne faccio di più” Jerico Stewart (Kevin Kostner)

“Avere il tuo uomo nella testa, mi ha fatto capire tante cose” Jerico Stewart (Kevin Kostner)

La sinossi: L’agente della CIA Bill Pope ha stretto un accordo con “l’Olandese”, un giovane hacker che, in cambio di un bel bottino e una garanzia di sicurezza, può impedire che il controllo di un arsenale finisca nelle mani sbagliate, quelle dell’anarchico Heimdahl. Ma l’agente Pope, unico detentore delle informazioni riguardo il luogo in cui si trovano tanto l’hacker quanto i soldi, viene assassinato e al capo della sezione inglese della CIA, Quaker Wells, non resta altra scelta che affidarsi al dottor Franks, per un esperimento mai tentato prima: trasferire la memoria di Pope nel cervello di Jerico Stewart, detenuto nel braccio della morte, incapace di distinguere il bene dal male e di provare sentimenti.

Il mio commento: Si tratta di un interessante divertentissimo B movie ad alto tasso d’azione, ma allo stesso tempo è anche un film con Kevin Costner il che significa che assieme ad un po’ d’azione (abbastanza bella e violenta) il film deve anche andare a parare dalle parti della famiglia. Assieme ai ricordi della spia, il criminale si beccherà anche le dolci memorie della sua famiglia (moglie e figlia piccola) con tutto il portato emotivo che si accompagna ad essi. L’esperienza inedita farà breccia nel duro cuore del carcerato, scatenando reazioni inattese e un istinto di protezione in grado di mescolare le carte. Man mano che il film prosegue ci si rende conto che Ariel Vromen (il regista) abbia voluto apportare alcune modifiche abbastanza radicali ai canoni del genere, infatti Criminal decide non solo di seguire tutta una vena ed un comportamento legati particolarmente al sentimentalismo proprio del cinema di Kostner, ma anche combinarlo con una violenza piuttosto forte e abbastanza esplicita. Sceglie di colorare a tinte forti tutti i personaggi portando alcuni a risultati paradossali: Gary Oldman è un uomo tutto urla e scelte nette che comicamente non ne centra una ma sa solo prendere posizioni estreme, dall’altro lato Tommy Lee Jones esaspera la sua recitazione in sottrazione e Vromen non fa che inquadrarlo nei suoi sguardi silenziosi. Jones è abbastanza preparato, in quanto molte delle sue precedenti interpretazioni (tutte memorabili) hanno giocato molto sulla sua capacità di recitare in sottrazione. Come sempre molto del gradimento di un film simile dipende da cosa si ritiene lecito pretendere da un poliziesco venato di fantascienza, la cosa paradossale ma assolutamente interessante è legata al fatto che nulla all’interno di questo film può essere minimamente plausibile, ma risulta in ogni caso come un prodotto assolutamente godibile e divertente. Sul livello tecnico inoltre si ha un’accettabile qualità dell’azione filmica (abbastanza spettacolare). Criminal vuole essere un action, ma vuole essere anche una commedia romantica, o almeno questo è quello che può trasmettere nelle quasi due ore di proiezione: due ore che, in ogni caso, riescono a non pesare allo spettatore, perché gestite con una buona regia, armoniosa, incalzante, che non soffoca e che non lascia agli occhi il tempo di abituarsi e adagiarsi su di una inquadratura particolare. Buona anche la resa dei flashback nella testa di Jericho, costretto a condividere la memoria di Bill con delle sfocature che ne condizionano le prime ore della sua nuova vita: non saranno mai eccessivi e non daranno mai fastidio allo spettatore, che altrimenti si troverebbe, nel caso in cui si fosse abusato di tale espediente, dinanzi a una vera fatica visiva. Tutti i flashback, inoltre, sono raccontati in prima persona, con lo spettatore che può praticamente provare a immedesimarsi in quanto accade, quasi facendo l’occhiolino al recentissimo Hardcore, interamente girato in soggettiva: chiaramente gli obiettivi sono diversi e Criminal non scimmiotta né emula la pellicola appena citata. In ogni caso si tratta di un film buffo ma affascinante che riesce a mescolare lo spy movie, l’action e il film psicologico, tutto questo all’interno di un prodotto cinematografico molto divertente, tanto da farne un guilty pleasure. Il cast è più o meno stellare, il film è molto divertente, c’è l’ignoranza, c’è la commedia, c’è l’azione e c’è quell’idea folle, buffa e dolce anche di Kevin Kostner legata al desiderio di combinare il cinema d’azione al cinema commedia/dramma/famigliare-sentimentale. Per me è un buon film!

 
 
 

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