Barriere di Denzel Washington Recensione
- Eugenio Grenna
- 20 apr 2017
- Tempo di lettura: 2 min

Film uscito negli Stati Uniti, e nel 2017 in Italia. “Barriere” o in originale “Fences”. Il film è l’adattamento cinematografico dell’opera teatrale del 1983, vincitrice del Premio Pulitzer per la drammaturgia, Fences appunto di August Wilson. Tra l’altro Wilson è stato accreditato come sceneggiatore del film nonostante sia morto nel 2005. Il film è stato candidato a 4 premi Oscar tra cui miglior film e miglior regia. Sinceramente è il film che mi aveva convinto per quanto riguardava il premio al miglior attore protagonista a Denzel Washington. Come sappiamo l’Oscar gli è stato soffiato da Casey Affleck per la sua bellissima e sofferente interpretazione in “Manchester by the sea” di Kenneth Lonergan che ho già recensito qui nel blog. Tornando a Barriere, il film è diretto ed interpretato da Denzel Washington, nonché dalla grandissima Viola Davi, che ha vinto l’Oscar proprio per questo film. La trama è molto semplice, Pittsburgh anni 50, seguiamo questo nucleo famigliare di afroamericani, I Maxson. Il capo famiglia, Troy, interpretato da un potentissimo Denzel Washington. Troy è un’ex promessa del baseball che lavora come netturbino insieme all’amico Jim interpretato da Stephen Henderson. Troy è un patriarca, un uomo segnato dal tempo, che non è riuscito a portare avanti i suoi sogni e le sue aspirazioni. Questo perchè Troy viene da un momento di grande razzismo, che ha cambiato la sua vita, che lo ha schiacciato. Ma è anche un uomo che ha un rapporto molto duro, quasi distaccato con i figli. Poi c’è Rose, la moglie di Troy, interpretata eccezionalmente da Viola Davis, premiata con l’Oscar alla miglior attrice non protagonista. Un film che parla di famiglia, di comunità nere, film anche importante da un punto di vista politico dopo la questione degli Oscar so white. Ma anche dei problemi che uomini e donne possono trovarsi a dover affrontare e di destino. Due ore e venti in cui Denzel Washington parla, sbraita, beve, ride e ancora parla. Il film mi è piaciuto molto, anche se bisogna dire che non è sicuramente un film per tutti. Pesante, struggente e malinconico, che regge tutto sulle due grandi interpretazioni di Denzel Washington e Viola Davis.
Comments