Suburra : Recensione
- Eugenio Grenna
- 13 ott 2016
- Tempo di lettura: 1 min

Suburra :
Il western metropolitano che ha capito tutto prima di Mafia Capitale.
Film quasi capolavoro del 2015 diretto dal grandissimo Stefano Sollima,regista della serie tv Romanzo Criminale e del coraggiosissimo film Acab,già molto interessante.
Tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo,sceneggiato da Stefano Rucci e Carlo Petraglia.
Suburra è quasi un western moderno,il film tratta delle conseguenze di una notte brava tra droga e sesso del politico Filippo Malgradi (bravissimo Pierfrancesco Favino).
In una Roma colpita per tutto il film da una cloaca a cielo aperto,una Roma sotto la pioggia,che forse deve pulire i peccati di Roma o addirittura “affogarla”.
Ad inizio film compare una scritta “6 giorni all’apocalisse”,proseguendo vedremo politici che stringono patti con la mafia,politici corrotti che stringono alleanze con famiglie criminali o piccoli delinquenti.
Il film di Sollima è stato premonitore di ciò che è accaduto in seguito a Roma e lo scandalo mafia capitale,quasi come un film maledetto.
Il film è molto bello,violento,shockante e molto interessante.
Favino è molto bravo nel ruolo dell’onorevole Malgradi,Claudio Amendola è bravissimo è bravissimo nel ruolo di un potente personaggio mafioso che tutti chiamano “il Samurai”.
Passando ai giovani,buona l’interpretazione di Elio Germano nei panni di un giovane Pr che si trova a dover saldare debiti con una famiglia criminale,Gli Zingari.
Eccezionale Alessandro Borghi,che è quello che ne esce meglio,a parer mio,nei panni di “numero 8” un giovane e piccolo criminale che vuole farsi strada e vuole farsi un nome nella criminalità di Roma.
Brave anche Greta Scarano e Giulia Elettra Gorietti.
Il film gode di buonissime interpretazioni e una grande regia di Stefano Sollima,sfiorando il capolavoro.
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