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Les Affamés (2017) di Robin Aubert – Torino Film Festival 35

Terzo film che ho visto in questa trentacinquesima edizione del Torino Film Festival. Les Affamés di Robin Aubert, produzione canadese all’interno della sezione “After Hours”. Il film in questione è un survival zombie, horror movie che deve molto al mondo di The Walking Dead, Resident Evil ma soprattutto un film a cui ho pensato molto spesso durante la proiezione di Les Affamés ovvero “The Road” di John Hillcoat. La trama è una delle più classiche di questo filone: Un gruppo di sopravvissuti deve affrontare un’apocalisse zombie nelle campagne del Quebec, tra boschi, prati e case isolate. Questo gruppo di sopravvissuti non è riunito inizialmente. Infatti il regista dirige il film in maniera molto interessante perchè inizialmente ci presenta ogni personaggio con la sua storia per poi riunirli in un unico squadrone di sopravvivenza e della morte in stile “I magnifici 7” di John Sturges. Il primo personaggio che incontriamo è quello interpretato da Marc-Andrè Grondin (Bonin), lui è un uomo sulla trentina abbastanza sfigato che gira per le campagne del Quebec armato di fucile con la sua jeep ed il suo compagno di avventure. Il suo compagno di avventure purtroppo nemmeno ci verrà presentato perchè perderà la vita in una delle prime scene. Quindi il nostro protagonista rimane solo, in compagnia della sua jeep e del suo fucile, fa battute in continuazione, ma allo stesso tempo appare stanco della vita e desideroso dunque di perderla, preferibilmente ammazzando più zombie possibile. Il secondo personaggio, per quanto mi riguarda il più bello, è quello interpretato da Brigitte Poupart (Cèline). Lei è una donnona in carriera (forse prima dell’epidemia è stata molto importante) che attende tutta ben vestita sulle strade delle campagne del Quebec zombie da ammazzare con il suo machete. Gira con la sua bella BMW, non si ferma davanti a niente e nessuno, ma soprattutto è una dura che ammazza senza nemmeno pensarci, proprio perchè non ha più niente da perdere. Scopriremo su di lei numerosi aspetti nel corso del film. Sono cinque gli altri personaggi importanti, uno è quello interpretato da Monia Chokri (Tania), è una donna non troppo decisa, confusa, che racconta a tutti di essere stata morsa da un cane e non da uno zombie, ciò per non farsi uccidere all’istante sulla strada da chiunque. Zoè, interpretata da Charlotte St. Martin, una bambina che Bonin e Tania incontreranno lungo la loro strada e che porteranno con loro, creando così una sorta di nucleo famigliare. Infine c’è una coppia di anziane sterminatrici di zombie, interpretate da Micheline Lanctôt (Pauline) e Marie-Ginette Guay (Thérèse). Questo gruppo di persone, inizialmente sconosciute tra di loro finirà per unirsi nel corso del film, creando uno squadrone della morte davvero temibile, molto divertente e anche abbastanza emozionante per alcuni elementi. Il regista Robin Aubert, canadese dunque ecco spiegata l’ambientazione del film, sicuramente atipica per un film survival zombie, scrive e dirige uno degli zombie movie più riusciti, intelligenti, splatter e spaventosi degli ultimi anni, mescolando idee nuove e regole fondate. Infatti il film è molto fresco, pur essendo un altro dei tanti zombie movie. Il regista segue con molta precisione tutte le regole del filone, la famiglia che si crea, il sentimento, il morso dello zombie che rovina tutto, il finale tragico ecc ecc. Molto interessante l’uso del gore da parte di Aubert, l’umorismo spiccato che comparirà soprattutto nelle battute affidate a Bonin e Tania. Un altro elemento che mi ha abbastanza sorpreso è il fatto di essere molto metafisico come film, infatti non solo mi ha ricordato molto The Road di John Hillcoat ma anche alcune opere di Michelangelo Antonioni, soprattutto “Zabrieskie Point” e “Professione Reporter”. Les Affamés .. davvero molto interessante.

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