31 (2016-2017) di Rob Zombie
- Eugenio Grenna
- 24 mag 2017
- Tempo di lettura: 3 min

31 è un film horror del 2016 diretto da Rob Zombie. Prima di tutto è necessario spiegare chi è Rob Zombie. Cantante, regista, sceneggiatore e attore statunitense completamente folle. Esordisce alla regia nel 2003 con quel capolavoro de “La casa dei 1000 corpi”, nel 2005 il suo sequel “La casa del diavolo” forse altrettanto bello. Arrivano poi i due remake della famosa saga horror Halloween, nel 2007 “The Beginning”, nel 2009 il suo sequel “Halloween II”. Nel 2012 Rob Zombie torna, sono passati alcuni anni dal suo ultimo film, torna nelle sale con un horror pazzesco, delirante, torbido, disturbante ma visivamente pazzesco. Altro non è che “Le streghe di Salem” film horror/rock consigliatissimo. Sono passati quattro anni, Rob torna con un film ancora più folle e delirante. Annunciato come il film più brutale mai realizzato da Rob Zombie, dispiace da un lato dire che invece non lo è, mentre da un altro è forse il migliore. Il film è andato decisamente male al botteghino in patria, da noi non è nemmeno uscito nelle sale ma lo hanno distribuito le sempre ottime Koch Media e Midnight Factory, direttamente in home video e quindi in dvd e bluray. Me lo sono comprato e me lo sono visto, la conclusione è che Rob Zombie o lo ami o lo odi, personalmente nessuna delle due, anche se lo apprezzo abbastanza come cineasta e trovo alcuni suoi lavori davvero interessanti. Il film in questione parte il 31 ottobre del 1976, una allegra (mica tanto) combriccola di intrattenitori ambulanti viaggia su questo camper mezzo andato tra le lande desolate e le sterpaglie aride del Texas. All’improvviso durante la notte si trovano la strada bloccata da alcuni spaventapasseri, altro non sono che trappole. Vengono quindi rapiti, alcuni uccisi subito. Quelli che sopravvivono diventano le vittime di un terribile e sadico gioco messo in pratica da un’associazione composta da tre potenti e ricchi signori/e molto anziani/e. Il gioco consiste nel riuscire a sopravvivere fino alle prime luci dell’alba e quindi sopravvivere alla notte di Halloween. Si ritroveranno a doversi nascondere in luoghi angusti, all’interno di una grossa fabbrica molto probabilmente abbandonata. Tra questi corridoi bui e luoghi angusti non si muovono soltanto le vittime in cerca dell’uscita e della sopravvivenza, ma anche alcuni terribili assassini sguinzagliati dai tre potenti organizzatori del gruppo, questi assassini sono degli psicopatici, sadici, terribili e anche freak. Vedremo : Sex – Head, Death – Head, Psycho – Head, Schizo – Head, Sick – Head e Doom Head interpretato da un ottimo Richard Brake. Per ogni ora c’è uno psicopatico diverso, chi riuscirà a sopravvivere ? Tra i tre anziani e potenti organizzatori del gioco, vestiti tutti e tre con degli abiti della nobiltà del tempo passato, c’è anche una grande icona cinematografica, ovvero Malcolm McDowell. Torna l’idea della borghesia, dei ricconi che pagano per far del male a degli sconosciuti o comunque degli innocenti. Idea che peraltro è presente nella saga horror di “Hostel” di Eli Roth, ripresa in maniera decisamente più blanda negli ultimi anni con la saga di “Hunger Games”. Il film è veramente caotico, la camera per tutta la durata del film è traballante, quasi da found footage, da far venire il mal di testa, cosa voluta dallo stesso Zombie secondo me. C’è la violenza, la volgarità, l’assurdo che viene incarnato nel nano nazista psicopatico, e c’è ovviamente il politicamente scorretto. Le scene degli scontri tra i sadici psicopatici e i nostri protagonisti innocenti sono visivamente molto potenti e a volte disturbanti. L’immagine sgranata e la pellicola che salta inoltre sono due componenti fondamentali di questo film e di tutto il cinema di Rob Zombie. Elementi che vengono inseriti dal regista per ricollegarsi al cinema Grindhouse, ripreso ultimamente da Rodriguez e Tarantino. Lo psicopatico più forte per come è caratterizzato e più bello è Doom Head (Richard Brake). Lui è davvero un poveraccio, un uomo che ogni anno il 31 di ottobre viene chiamato dai tre anziani e si fa pagare per ammazzare la gente in quella fabbrica abbandonata. Vive la sua vita in un tugurio, in uno squallido appartamento pieno di scritte sataniche ai muri, in cui si dà a rapporti sessuali con prostitute che tratta malissimo insultandole e con cui guarda film horror mentre è nel pieno dell’attività sessuale. Vedremo infatti in una scena decisamente malata e delirante, Doom Head pratica sesso anale con questa prostituta mentre guarda alla televisione il famosissimo “Il gabinetto del Dottor Calligari” per eccitarsi ulteriormente. Per gli amanti del cinema di Rob Zombie questo film è un gioiellino, un gioco al massacro anche abbastanza legato al romanzo “L’uomo in fuga” di Stephen King. Per quelli che non amano il cinema di Rob Zombie questo film può apparire invece come il peggior cinema possibile, qualcosa di unicamente malato, disturbante e delirante.
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